L’interprofessionalita’ dalla formazione alla pratica clinica per il miglioramento della qualita’ delle cure
Data:
14 Ottobre 2021
Introduzione
Il legame tra Pratica Interprofessionale e Formazione Interprofessionale è stato definito con chiarezza nel 2010 dall’OMS che sancisce l’importanza di intervenire attraverso la FI sia nei corsi di laurea dei nuovi professionisti sia nei percorsi post base, al fine di costruire solidi team che agiscano costantemente in forma collaborativa. Il percorso che dalla formazione conduce verso la collaborazione dei professionisti nella pratica clinica porta ad almeno due altri importanti risultati: aumentare i punti di forza del sistema sanitario e migliorare gli outcome in termini di salute.
Obiettivi
L’Ordine TSRM-PSTR di Salerno ha intrapreso il presente lavoro con l’obiettivo di ampliare e implementare la Formazione Interprofessionale degli studenti dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Un esempio per tutti: gli studenti dei corsi di laurea in Fisioterapia spesso seguono, durante le attività di tirocinio, un collaudato schema di FI con le professioni del Logopedista e del Terapista Occupazionale. Tale collaborazione non sempre è sufficiente ad evidenziare e soddisfare i reali bisogni del paziente; quindi, la collaborazione va integrata con l’apporto di altre professioni, sia dell’Area della Riabilitazione che all’esterno di essa.
Materiali e metodi
La nostra proposta è che gli studenti del III anno – Secondo Semestre dei CdL in Fisioterapia, riuniti in piccoli gruppi, che prevedono anche la presenza di studenti di altri CdL, guidati da tutor traccino il profilo valutativo e la presa in carico di un paziente (reale o simulato) con quadro complesso di disabilità. Il confronto delle osservazioni farà emergere il bisogno conoscitivo del singolo studente e della professione di appartenenza. A questo punto inizia un brainstorming tra i professionisti e gli studenti e si delinea una attività laboratoriale che possa soddisfare il deficit di conoscenze e favorire l’acquisizione di competenze transdisciplinari. I laboratori professionalizzanti saranno focalizzati alla comprensione dell’influenza dei deficit di ciascuna funzione sul benessere, il funzionamento e l’autonomia della persona, nonché alla conoscenza dei ruoli e responsabilità delle diverse professioni sanitarie, all’apprendimento di modalità comunicative interprofessionali efficaci e al riconoscimento delle risorse attivabili nel proprio contesto operativo.
Risultati e Conclusioni
L’apprendimento clinico degli studenti in Fisioterapia con la persona con disabilità complessa, ad esempio dopo Ictus cerebrovascolare, solleciterà, mediante l’attivazione del Problem Based Learning, l’organizzazione della seguente serie di laboratori interprofessionali: Neuroimaging dell’ictus cerebrale (TSRM); La Comunicazione nella persona colpita da ictus (Logopedista); Adattamento dell’ambiente nella vita quotidiana (Terapista Occupazionale); Esiti depressivi post ictus (TERP); Disturbi del campo visivo e della motilità oculare (Ortottista); Ausili e dispositivi ortesici per compensare deficit e/o disabilità (Tecnico Ortopedico); La malnutrizione: screening e prevenzione (Dietista); L’igiene orale nel paziente disfagico (Igienista dentale); Controllo dei fattori di rischio nell’ambiente di lavoro (TPALL); Il nostro udito, la nostra salute (Tec. Audioprotesista e Tec. Audiometrista); Gli esami di laboratorio per la persona allettata (TSLB); Modifiche dell’attività elettrica cerebrale dopo ictus (TNFP); Ictus perinatale e infantile (TNPEE); Effetti dell’ictus sulla biomeccanica del piede (Podologo); Verifica della presenza di Fibrillazione Atriale (TFCPC).
Al momento è stata verificata la fattibilità, l’accettazione da parte dei rappresentanti professionali e il gradimento da parte degli studenti verso la serie. Il risultato atteso è il rafforzamento delle competenze professionali e il miglioramento del coordinamento, della continuità e dell’efficienza delle cure.



Ultimo aggiornamento
14 Ottobre 2021, 08:29