Valutazione dello stato dell’arte e proposta di riorganizzazione e implementazione del piano della rete assistenziale territoriale con particolare attenzione alla provincia di Salerno ad opera della CdA dei Fisioterapisti dell’Ordine TSRM PSTRP di Salerno

Data:
10 Agosto 2020

Le patologie croniche rappresentano il principale problema per il Sistema Sanitario Nazionale. I dati epidemiologici dimostrano che il fenomeno della cronicità e della comorbidità rappresenta una sfida importante per la futura organizzazione del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).  L’annuario statistico 2019 dell’ISTAT rileva che quasi il 41% dei residenti in Italia ha dichiarato di essere affetto da più patologie e a tal proposito, alcuni studi prospettici prevedono per il 2028 un numero di malati cronici nel nostro paese di circa 25 milioni, con circa 14 milioni di comorbidi.

Tali cambiamenti demografici impattano fortemente sulle scelte delle organizzazioni sanitarie che devono individuare la giusta risposta a problemi di salute emergenti, potenziando la rete di assistenza territoriale attraverso l’integrazione interdisciplinare e interprofessionale di figure sanitarie che devono lavorare insieme nell’ottica di fornire livelli assistenziali qualitativamente validi, basati su principi di equità, sicurezza, appropriatezza e accessibilità, secondo una logica di prossimità. 

Il modello sanitario ospedale-centrico incentrato su una “sanità di attesa” (ospedale che attende la persona portatrice del bisogno di salute) deve essere integrato con un modello sanitario basato sulla “sanità di iniziativa” che prevede un lavoro proattivo che va incontro ai bisogni dei cittadini, ed è incentrato essenzialmente sulla prevenzione. Per realizzare ciò sono necessari nuovi modelli organizzativi. 

Le politiche di razionalizzazione della spesa hanno comportato la chiusura di presidi ospedalieri, il taglio del numero di posti letto, e soprattutto la riduzione del personale del comparto. Tali carenze sono venute drammaticamente alla luce nel corso della pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 e si sono aperti scenari nuovi che impongono la necessità di rimodulare l’offerta assistenziale riabilitativa e nello specifico fisioterapica. A nostro avviso, nell’emergenza Covid-19 si è palesata la scarsa continuità e circolarità tra cure primarie, specialistiche e assistenza ospedaliera. 

Nel corso dell’emergenza, si sono anche evidenziati degli aspetti positivi, quali la digitalizzazione e l’utilizzo delle tecnologie informatiche. La telemedicina, la riabilitazione da remoto, la teleriabilitazione, l’utilizzo di sistemi informatici per ottimizzare i processi comunicativi e gestionali all’interno della rete assistenziale potrebbero rivelarsi anche in futuro strumenti ideali per la gestione del soggetto portatore di malattie croniche non trasmissibili. 

Considerato, quindi, l’incremento della vita media, delle comorbidità, della fragilità e delle malattie croniche non trasmissibili riteniamo sia da potenziare una rete assistenziale territoriale che consenta di curare la persona prevalentemente nel proprio contesto di vita attraverso un servizio di comunità diffuso, in cui le diverse istituzioni, Medico di Medicina Generale (MMG), Aziende Sanitarie Locali (ASL) e Comuni lavorino in perfetta sincronia. Quanto esposto è in linea con il Piano Nazionale Cronicità adottato dal nostro paese, che prevede coinvolgimento e responsabilizzazione di tutte le componenti del macro-sistema salute.

Un’ulteriore problematica di cui tenere conto riguarda la presa in carico fisioterapica del neonato pretermine. In letteratura è ampiamente documentata l’efficacia degli interventi che agiscono sullo “sviluppo precoce del bambino” (Early Child Development ECD) e tra questi soprattutto la presa in carico precoce e intensiva è in grado di condizionare sensibilmente lo sviluppo cognitivo, con un miglioramento del quadro clinico. Anche in questo caso risulta strategica, altre che efficace ed efficiente la collaborazione tra fisioterapista, team ospedaliero e Pediatra di Libera Scelta (PLS).      

Nel Piano Regionale Prevenzione 2014-2019 emerge il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare. Le attività realizzate a tutt’oggi hanno gettato le basi per un cambiamento culturale che si spera si traduca in un cambiamento organizzativo a garanzia della clinical governance dell’empowerment del sistema.

Le disposizioni e le raccomandazioni del Decreto n. 83 del 09/04/2020 della Regione Campania Programma transitorio per i servizi sociosanitari e riabilitativi nella fase emergenziale COVID 19, elaborate per garantire la progressiva ripresa dei servizi riabilitativi e sociosanitari territoriali a favore delle persone con disabilità, con disturbi del neurosviluppo e per le persone anziane non autosufficienti, è un documento che dovrà essere revisionato sulla base degli studi scientifici pubblicati ed in relazione all’evoluzione della pandemia stessa.

Solo a titolo esemplificativo e non esaustivo vogliamo ricordare il ruolo che il Fisioterapista ha nella gestione del paziente affetto da Covid-19 (Joint statement on the role of respiratory rehabilitation in the COVID-19 crisis: the Italian position paper – available on http://www.aiponet.it and https://www.arirassociazione.org/ and http://www.sipirs.it/cms/- 08/03/2020; Italian consensus on pulmonary rehabilitation in COVID-19 patients recovering from acute respiratory failure: results of a Delphi process – Monaldi Archives for Chest Disease – 2020; volume 90:1444, https://doi.org/10.4081/monaldi.2020.1444). 

Il paziente affetto da COVID-19, deve affrontare un delicato e lungo percorso di riabilitazione, che, considerata la complessità e la fragilità dei soggetti che ne sono affetti, deve essere affidato necessariamente a Fisioterapisti con competenze avanzate e/o formazione specialistica. Nella pratica riabilitativa risulta fondamentale l’utilizzo di Linee Guida e buone pratiche, insieme alla creazione di un rapporto sinergico fra tutti i protagonisti coinvolti e le istituzioni che operano a vari livelli.

Sulla base di quanto premesso, attraverso questo documento, le Commissioni d’Albo dei Fisioterapisti dei due Ordini TSRM PSTRP di Salerno e Napoli-Benevento-Caserta-Avellino vogliono dare un contributo allo sviluppo di nuovi modelli organizzativo-assistenziali, delineando soluzioni integrate ospedale-territorio nel pieno rispetto dei bisogni riabilitativi dei pazienti, realizzando, pertanto, il modello del Fisioterapista di Comunità e il Fisioterapista di Famiglia.

La Fisioterapia di Comunità e di Famiglia, nasce sulla scia della sanità di iniziativa e dei modelli assistenziali dell’Infermiere di Comunità e di Famiglia (mozione n. 2316 approvata nella seduta del Consiglio regionale Toscana del 30 giugno 2020). Essa è mirata sia alla prevenzione che al miglioramento della gestione delle malattie croniche/neurodegenerative in ogni loro stadio, producendo effetti positivi sia per la salute dei cittadini, sia per la sostenibilità stessa del sistema, realizzando una maggiore appropriatezza dei percorsi ed una riduzione delle spese assistenziali anche in termini di ricorso a terapie farmacologiche e alla diagnostica strumentale come ampiamente documentato dalla letteratura internazionale. Il riferimento della sanità d’iniziativa è il Chronic Care Model, che costituisce uno dei nuovi modelli assistenziali, e si basa sull’interazione proficua tra il paziente e gli operatori sanitari.

Il Fisioterapista di Famiglia che si relaziona direttamente con il Medico di Medicina Generale (MMG) o con il Pediatra di Libera Scelta (PLS) ed eventualmente con il team interdisciplinare per una presa in carico globale della persona, secondo un modello organizzativo innovativo. Il Fisioterapista di Famiglia è quindi un elemento facilitante che interviene essenzialmente nell’ambito della prevenzione, oltre che nella cura e nella riabilitazione, affiancando e alleggerendo MMG e PLS, consente inoltre l’ottimizzazione dell’accessibilità e appropriatezza delle cure. Nell’ambito della Fisioterapia di Famiglia va tenuta in particolare considerazione la figura del Fisioterapista con competenze avanzate in età evolutiva per la presa in carico del neonato pretermine e del bambino.

La proposta delle CdA di Napoli-Benevento-Caserta-Avellino e Salerno si configura, quindi, come di seguito:

  • Attuazione e potenziamento dei Percorsi Preventivi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PPDTA) previsti dalla norma
  • Intervento dei Fisioterapisti nelle farmacie nel processo di miglioramento e assistenza primaria territoriale
  • Continuità assistenziale ospedale-territorio nella linea progettuale 3, percorsi riabilitativi unici integrati per il paziente con ictus, chirurgia protesica di anca, ginocchio, fratture di femore
  • Continuità assistenziale ospedale-territorio nella linea progettuale 6, tutela della fragilità
  • Potenziamento ed ampliamento dei Lea
  • Fisioterapista di Famiglia e di Comunità
  • Fisioterapista specialista e/o con competenze avanzate per favorire efficacia ed efficienza dei percorsi riabilitativi

Ultimo aggiornamento

10 Agosto 2020, 12:22